Luzzi e il mondo del volontariato piangono Francesco Filato

06.10.2014 12:13

LUZZI - Una cappa di dolore, di sgomento e d’incredulità ha avvolto sin dalle prime ore di ieri la cittadina luzzese. A rimanere attonita soprattutto la gente dell’area valliva dove Francesco Filato ha trascorso gli anni dell’infanzia e della giovinezza e, fino a un anno fa, ha vissuto con i suoi adorati genitori, Mario e Teresa, e il fratello Salvatore.

A Petrine e Pezzo La Rosa, località in cui è cresciuto, la notizia della tragica morte del giovane 37enne si è subito diffusa, gettando nella tristezza e nel dolore parenti e amici. I sogni di Francesco Filato si sono infranti, appunto, sull'asfalto della strada statale 107 “Silana-Crotonese”, nei pressi del bivio per Cerenzia. Lo sfortunato giovane, che lavorava con un’azienda di telecomunicazioni, stava rientrando a casa, a Belvedere Spinello, dove ad attenderlo c’èra la moglie, Sabrina Costa, un avvocato che aveva sposato a settembre dell’anno scorso. Accomunati dalla stessa passione per il volontariato  insieme avevano deciso di stabilirsi nel piccolo paesino della Valle del Neto. La tragedia si è materializzata nella serata di venerdì.  Il giovane luzzese era alla guida di una Fiat Punto e procedeva in direzione di Crotone quando, nei pressi del bivio per Cerenzia, si è scontrato, per cause da accertare, con una Fiat "Coupè". La morte è avvenuta sul colpo. I sanitari della postazione di San Giovanni in Fiore del 118 di Cosenza non hanno potuto fare nulla. Il conducente della Coupè ha riportato ferite giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari del pronto  soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, dove è stato portato con un'ambulanza del 118 pitagorico.  I Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare in condizioni particolarmente complesse, poiché l'auto della vittima era rimasta incastrata sul guardrail, ma con il rischio che potesse finire nel burrone sottostante. Agli agenti della Polizia Stradale di Crotone, coordinati dal vicequestore Ugo Nicoletti, il compito di procedere all'esatta ricostruzione del tragico e fatale impatto. La salma di Francesco, infatti, si trova presso l’obitorio del nosocomio crotonese dove, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sarà sottoposta ad esame autoptico. Nei prossimi giorni i funerali.  Un dolore immenso, dicevamo, per un giovane che sprizzava solarità e allegria e che fra qualche mese sarebbe divenuto papà. Che amava la vita e che era costantemente a servizio degli altri. Francesco Filato, infatti, era un attivissimo volontario di protezione civile. Aveva iniziato nella sezione luzzese dei volontari della Croce Rossa Italiana. Poi l’approdo tra le fila di “Tutela Civium”, l’associazione presieduta da Gianfranco Pisano, di cui adesso rivestiva il ruolo di segretario.   Nel 2012, in quel periodo tecnico nel settore degli impianti fotovoltaici, non aveva esitato un solo attimo ad unirsi al gruppo della Prociv Arci di Acri e raggiungere l’Emilia Romagna per prestare la sua opera di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto, ad aiutare e far fronte alle necessità materiali degli sfollati, ma anche dare loro conforto della popolosa frazione San Carlo del Comune di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara. Il mondo del volontariato, non solo regionale, è piombato nel dolore e nella costernazione più profonda. Molti i messaggi lasciati per Francesco su Facebook, sia sulla sua pagina sia su quelle degli innumerevoli amici, in cui se ne ricordano il sorriso, l’ironia e la grande serietà quando c'era da lavorare .Un esempio, infatti, per tutti i volontari. Un amico di tutti. Il sindaco Manfredo Tedesco, in segno di lutto, ha revocato l’autorizzazione per lo svolgimento della festa della vendemmia che era in programma per ieri sera.